Scrivi un commento
al testo di Giovanni Rossato
Il tempo che ormai...
- Se sei un utente registrato il tuo commento sarà subito visibile, basta che tu lo scriva dopo esserti autenticato.
- Se sei un utente non registrato riceverai una e-mail all'indirizzo che devi obbligatoriamente indicare
nell'apposito campo sottostante, cliccando su un link apposito, presente all'interno della e-mail, dovrai richiedere/autorizzare la pubblicazione del commento;
il quale sarà letto dalla Redazione e messo in pubblicazione solo se ritenuto pertinente,
potranno passare alcuni giorni. Sarà inviato un avviso di pubblicazione all'e-mail del commentatore.
Il modo più veloce per commentare è quello di registrarsi
e autenticarsi.
Gentili commentatori, è possibile impostare, dal pannello utente, al quale si accede tramite autenticazione, l'opzione di ricezione di una e-mail di avviso,
all'indirizzo registrato, quando qualcuno commenta un testo anche da te commentato, tale servizio funziona solo se firmi i tuoi commenti
con lo stesso nominativo con cui sei registrato: [ imposta ora ].
Questo messaggio appare se non sei autenticato, è possibile che tu abbia già impostato tale servizio: [ autenticati ]
|
Il tempo ormai, zeppo di occasioni si è fatto sera fra coscienza e consapevolezza lo iato di un’eternità dove il possibile è tutto e non abita da nessuna parte è necessario restare soli aspettare che parli, che qualcuno parli a me come abitare in una casa sul baratro della disperazione la solitudine delle profondità impossibilità di una vita qualunque ci nega.
|
Giovanni Rossato
- 16/01/2021 09:21:00
[ leggi altri commenti di Giovanni Rossato » ]
X Vincenzo Mi piace quello che hai scritto, in particolare la citazione di Bertolucci e laccostamento con i tuoi versi. Grazie.
|
Giovanni Rossato
- 16/01/2021 09:19:00
[ leggi altri commenti di Giovanni Rossato » ]
X Rosa Maria Sono muri di impossibile ma potrebbero anche sgretolarsi, vediamo. Grazie del tuo passaggio.
|
Vincenzo Corsaro
- 15/01/2021 14:31:00
[ leggi altri commenti di Vincenzo Corsaro » ]
Mi permetto di mettere la parte finale di una mia poesia perché calza a pennello "La sera, allombra della mia solitudine, quando le ali della notte scendono sul mondo, ascolto il mio cuore, e piango e muoio." È proprio la sera che si avverte il peso della solitudine, quando le "distrazioni" del giorno non ci sono più e si resta soli con sé stessi, senza nessuno che stringa la nostra mano. Concludo con una citazione di Bernardo Bertolucci "La solitudine può essere una tremenda condanna o una meravigliosa conquista." Molto sentita questa tua, ciao :)
|
Rosa Maria Cantatore
- 14/01/2021 23:42:00
[ leggi altri commenti di Rosa Maria Cantatore » ]
si fa sera. Solitudine. Disperazione.Impossibilità di vita.
Sembra non esserci alcuna via di fuga.
Triste...ma evidentemente è così.
|
|
|